Salute e Sicurezza nei piccoli studi professionali
In occasione della giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, oggi parliamo di Salute e Sicurezza nei piccoli studi professionali, al cui normativa di riferimento è, ovviamente, il DLGS 81/2008 (TU sicurezza sul lavoro). Cominciamo subito col dire che il TU è obbligatorio solo se c’è un rapporto di lavoro (inteso in senso molto lato). Nel tuo studio c’è un addetto di segretaria? Ovviamente sei il datore di lavoro e sei obbligato. Hai un praticante? Anche (e siete obbligati entrambi a conoscere e applicare il DLGS 81/2008). Non è obbligatorio se siete un piccolo studio (associato o meno) composto da avvocati equiparati, e naturalmente non lo è se lavorate da soli, magari a casa (o “da” casa). Il fatto che non sia obbligatorio, comunque, vuol dire solo che non siete esposti a sanzione, ma l’applicazione dei criteri è fortemente consigliata, anche perché rientra tra i parametri di Qualità negli studi professionali: anche qui, magari non la certificherete mai, ma applicare comunque i criteri di Qualità (o almeno provarci) migliorerà il vostro lavoro. E dunque, cominciamo.
Prima fonte di pericolo è l’impianto elettrico: è a norma? C’è il salvavita? Lo verificate annualmente?
Ma la principale fonte di pericolo è proprio il vostro PC, e soprattutto quell’intrico di cavi che ci sta dietro: dovete fare il cablaggio, che vuol dire scollegare tutti i cavi, e poi riunirli in grossi cavi, verticali o orizzontali, che a loro volta andranno fissati alla scrivania; usate stringicavi, guaine, scatole organizzacavi, e meglio ancora tutto insieme. Aiuta a mantenere un aspetto pulito e professionale, riduce il rischio di incidenti o inciampi, migliora il flusso d'aria e la ventilazione, facilita la risoluzione dei problemi e la manutenzione e facilita l'identificazione e l'accesso a cavi specifici quando necessario. Tutti questi cavi andranno attaccati ad una ciabatta multipla con tasto di accensione, MAI E POI MAI ad una multipresa. L’ideale, poi, è aggiungere un gruppo di continuità per il PC: ha un certo costo, ma vi garantisce il PC (e tutto quello che c’è dentro) da sbalzi di corrente, cali di tensione, e se c’è un black out vi da anche il tempo di salvare e spegnere senza danni.
La postazione computer va pulita regolarmente. A corrente rigorosamente staccata spolverate bene tutte le superfici, passate l’aspirapolvere col tubo staccato in tutte le griglie di ventilazione, mentre per la tastiera utilizzate uno spray ad aria compressa (si trova in cartoleria). Se avete stampanti e fotocopiatrici a toner, aggiungete alla griglia di ventilazione un apposito filtro adesivo (sempre in cartoleria), vi risparmierete la puzza del toner evaporato in studio (che tra l’altro è anche cancerogeno, fate un po’ voi).
E ora parliamo di ergonomia! La perfetta sedia da ufficio deve essere girevole, con le rotelle (almeno 5 antiribaltamento, e non me lo sto inventando), i braccioli, regolabile in altezza e magari anche in inclinazione, e dovrebbe avere un supporto lombare. Le vostre ginocchia dovrebbero formare un angolo di 90°, con i piedi bene appoggiati a terra. Se avete problemi di altezza, compratevi un poggiapiedi. Quanto allo schermo, deve stare davanti ai vostri occhi alla distanza di almeno un braccio: se non ci vedete non avvicinate lo schermo, ma aumentate lo “zoom” della visualizzazione. La tastiera deve essere in linea con lo schermo, se scrivete guardando di lato avete un grosso problema.
Se scrivete veramente tanto, valutate l’idea di frequentare un corso on-line di dattilografia. Le prime settimane vi sembrerà una tortura innaturale, ma gli effetti finali sono incredibili, e tangibili anche se non diventate bravissimi: oltre ovviamente a scrivere molto più velocemente vi stancate meno, lo sforzo viene distribuito su dieci dita e non su due, le vostre braccia restano immobili anziché danzare da un punto all’altro della tastiera, e non dovrete neanche piegare il collo in continuazione per spostare lo sguardo tra tastiera e schermo e viceversa. Io sto scrivendo questo articolo senza guardare i tasti ma solo lo schermo, e volendo potrei fare a meno anche di guardare lo schermo (come avviene, per esempio, se devo copiare un testo da un foglio di carta, che metto su un leggio). Il vostro tunnel carpale ringrazierà.
E ricordatevi: anche se avete una scadenza stanotte, alzatevi dalla sedia e allontanatevi da PC e cellulare per almeno 5 minuti ogni ora, per il benessere di occhi, schiena e spirito.
Valutate oggettivamente le condizioni di luce e aria nel vostro studio: se vi sembra poco luminoso, probabilmente è così, cambiate le lampadine in conseguenza. Come è l’aria? Riscaldamento, aria condizionata, pompa di calore? Nel caso ricordatevi di pulire spesso i filtri, e comunque di arieggiare la stanza ogni giorno, anche in inverno (magari durante le pause), e aprite la finestra, se c’è (per la serie: “ho visto studi che voi umani…”). E anche se lavorate esclusivamente in smart working, non ricevete mai nessuno e siete soli come guardiani del faro, pulite periodicamente tutto! Anche se il Covid è ormai passato manteniamo le stesse abitudini igieniche, ci guadagna la qualità dell’ambiente di lavoro e quindi la nostra produttività in generale.
Acustica dello studio: troppo rumore dall’esterno? Valutate di cambiare infissi, e nel frattempo potreste aggiungere della musica di sottofondo per confondere il rumore esterno. Se invece c’è troppo silenzio, vi sentite soli e avete bisogno di stimoli, oppure siete psicopatici, o magari volete sembrare più impegnati di quelli che siete quando vi chiamano al telefono, on-line si trovano delle tracce audio d’ufficio impegnato, con suoni di stampanti, tastiere, telefoni e vocio di sottofondo: vi sembrerà di lavorare in un call-center, ma magari potrebbe darvi quello stimolo in più…