Microsoft Teams in azione: una recensione

Microsoft Teams in azione: una recensione

 

Ho voluto testare in anticipo la piattaforma che dovremo utilizzare in futuro per le nostre udienze, avendo in testa alcune domande e riserve, e dopo aver effettuato il corso on-line di office365italia (fin troppo completo) e dopo aver trovato la prima simulazione d’udienza (quelli di AIGA e Movimento Forense su Facebook sono già affollati, io l’ho fatto con l’Avv. Andrea Buonuomo, che saluto e ringrazio), voglio condividere con voi alcune riflessioni.

 

Innanzitutto, Microsoft Teams è gratis. L’annuncio che il Ministero avrebbe acquistato delle licenze semestrali di Office365 per i giudici di pace aveva fatto pensare a molti colleghi che, per l’appunto, per utilizzare Teams bisognasse avere necessariamente Office365 (che è a pagamento periodico): assolutamente no, perché esiste una versione gratuita, meno completa di quella a pagamento, ma perfettamente funzionale per fare l’udienza telematica, e che prescinde anche dal possesso di Office o perfino di Windows (c’è anche per Mac, per Linux e per qualunque smartphone abbiate).

 

Che cos’è Microsoft Teams? E’ una piattaforma per facilitare il lavoro in team, per l’appunto, con moltissime funzionalità tese a questo scopo, funzionalità che possiamo anche aggiungere a piacimento: la videochiamata è un aspetto secondario, e molto probabilmente cominceremo ad usare Teams anche tra di noi per altri scopi (per le transazioni, per esempio).

 

Creare un account Teams è più facile che aprirne uno Facebook, basta una mail e una password (ma immagino che ne creeremo molti più di uno, poi vi dirò perché).

 

E proprio come Facebook, Teams è disponibile anche solo on-line, senza scaricare nulla, oppure con un software per PC, o anche con una APP per smartphone e tablet, e io vi consiglio vivamente di fare tutte e tre le cose; se per esempio non avete una webcam potete tenere aperto il profilo su smartphone e PC contemporaneamente, e usare il cellulare come una videocamera sfruttando la tastiera del PC per scrivere.

 

Quanto alla simulazione, proprio come in un’udienza reale qualche giorno prima ho fornito alla “cancelleria” (l’Avv. Bonuomo) la mail del mio profilo Teams, ed il giorno dell’udienza, qualche ora prima, ho ricevuto  un biglietto di cancelleria (una banale mail) con un tasto con scritto “Join Teams”, e poi continuare a cliccare “ok”, “acconsenti” e simili, e in pochi secondi mi sono ritrovato nella videochat corretta: fatto.

 

La maggior parte del lavoro spetta alla cancelleria che deve predisporre tutto in anticipo, l’avvocato deve solo cliccare un tasto al momento giusto, e tutto funziona regolarmente: le parti si possono parlare “de visu”, o anche scriversi in chat. Quanto al verbale ci sono moltissime soluzioni, ne elenco ben 5:

1) verbale alla vecchia maniera, gli avvocati parlano e il giudice scrive sulla sua consolle;

2) verbale scritto sulla chat, che il giudice copierà e incollerà sulla consolle;

3) verbale con "note d'udienza" , si indica il codice in chat, e il giudice copia e incolla il verbale sulla consolle, sistema già in uso in molti tribunali da tempi non sospetti;

4) la condivisione di un banale foglio word, su cui tutti i partecipanti possono scrivere, e poi il giudice copierà e incollerà sulla sua consolle; a tal proposito la condivisione file sarebbe riservata alla versione a pagamento, ma basta che ce l’abbia l’organizzatore della chat (il giudice) per poter essere utilizzata da tutti, anche da chi ha la versione gratuita;

5) Il giudice potrebbe perfino permettere agli avvocati partecipanti di scrivere direttamente sulla propria consolle, autorizzando l’accesso al proprio pc: molto improbabile e vagamente contra legem, ma tecnicamente possibile.

 

Fin qui tutto bello, ora cominciano alcuni problemi (per ora solo teorici).

 

Non è possibile, almeno al momento, fare più videochat contemporaneamente con lo stesso account, quindi scordatevi di poter fare 10 udienze in una sola mattinata. A parte la difficoltà logistica di parlare contemporaneamente (ma potreste limitarvi a scrivere in chat), non è proprio possibile aprire due o più chat contemporaneamente con lo stesso account. Per riuscire nell’impresa dovreste quindi:

 

creare due o più indirizzi e-mail;

 

con quelli creare due o più account Teams (potete e dovete sempre utilizzare il vostro nome, ma con mail e password sempre diverse);

 

Ricordarvi di comunicare alle cancellerie indirizzi diversi (e magari segnarvi quale avete mandato a chi!);

 

A quel punto potreste contemporaneamente aprire due o più profili ed essere contemporaneamente in più chat, ma chi lo ha fatto ha visto andare il proprio PC in crash, quindi è possibile solo collegandosi contemporaneamente ma con dispositivi diversi: pc, smartphone  e tablet (e per ora ci limitiamo a tre)!

 

Il problema sarà parzialmente risolto se i giudici prenderanno l’abitudine di fissare le udienze non ad horas, ma al minuto esatto, e quindi non 40 udienze alle 9:00 come avvenuto finora, ma la prima alle 9:00, la seconda alle 9:05 (e va bene, facciamo alle 9:10), e così via fino ad esaurimento ruolo. Altrimenti ad esaurirci saremo noi, costretti a sostituire l’attesa davanti la porta con l’attesa davanti allo schermo, un po’ come quella per richiedere il contributo a Cassa Forense, tanto per capirci: ve lo immaginate tutte le mattine così? Almeno prima eravamo in compagnia!

 

Altro aspetto critico: secondo le ultime circolari, in caso di improvvisa mancanza di connessione di una della parti, il giudice, dopo un tentativo di ripristino da parte del cancelliere, deve disporre il rinvio. Questo ovviamente per garantire l’effettività del contraddittorio, ma a tutto rischio dell’economicità processuale, perché saranno fin troppi i colleghi spregiudicati che, interessati ad un rinvio d’ufficio, potranno limitarsi a staccare il proprio collegamento simulando un problema; auspico che le prossime linee guida prevedano e mettano un freno a questa possibilità.

 

Qualcuno potrebbe essere tentato di registrare il video dell’udienza, per vari motivi: farlo vedere al cliente, diffonderlo on-line, mettere i baffi finti al giudice con un software di fotoritocco o che so io. Non solo è ovviamente vietato dalla legge (e lo era anche prima), ma anche dal punto di vista pratico è impossibile. Intanto è un’opzione riservata alla versione a pagamento, ma se comunque ci provate l’organizzatore della chat (ossia il giudice) riceve un messaggino automatico del tipo: “avv.xxx vuole registrare la chat: acconsentire?”. Non tentate nemmeno e risparmiatevi una brutta figura, oltre che la segnalazione in Procura.

 

Prima di collegarvi consiglio vivamente di provare il sistema webcam-microfono-casse, sistemate la stanza (e la vostra persona: lo so che state immaginando l’udienza dalla spiaggia…), e prendiamo la buona abitudine di staccare il nostro microfono se non stiamo parlando, per evitare rumori di fondo, magari molesti (suonerie, televisione, bimbo che piange, vicino che urla, sirena che passa, cane che abbaia, alla fiera dell’est, per due soldi…).

 

Altra riflessione.

 

Il fatto di poter fare l’udienza telematica rende teoricamente superfluo il domiciliatario sul posto, visto che dal mio studio posso collegarmi con qualunque Tribunale d’Italia (o del mondo intero). Ma se in un giorno devo fare più udienze contemporaneamente, anche se tutte nello stesso Tribunale, probabilmente avrò più bisogno di sostituti di prima, e magari io stesso sarò costretto a farmi sostituire nella mia Enna da un collega che magari lavora da Belluno, o viceversa. Certo rimangono ragioni di opportunità per preferire un collega del luogo, che conosce e soprattutto è già conosciuto da giudici e cancellieri, ma teoricamente da domani ognuno di noi può svolgere udienza ovunque senza spostarsi dallo studio. E’ ancora presto per immaginare come cambierà il nostro lavoro quotidiano, ma personalmente ci vedo più occasioni di opportunità che di crisi, voi che ne pensate?

 

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Commenti: 2
  • #1

    david (venerdì, 19 marzo 2021 18:20)

    E' il peggior applicativo con cui abbia mai lavorato.
    Snake del Nokia era fatto meglio, ed era persino più utile.

  • #2

    Gabriele (giovedì, 03 febbraio 2022 09:49)

    Non mi va l'audio.

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