In questi giorni sui principali media gira uno spot che invita i cittadini a rispondere ad un piccolo questionario su alcune possibili modifiche alla nostra Costituzione.
Spinto dalla curiosità e dal mio senso civico sono andato a vedere su www.partecipa.gov.it, e mi è stata data l’opportunità di rispondere ad alcune domande a risposta multipla su questioni fondamentali del nostro paese, quali forma di Stato e di Governo, presidenzialismo, bicameralismo etc. Ad ogni domanda e alla fine di ogni questionario (sono due, uno breve e uno lungo) c’è anche la possibilità di aggiungere qualche riga di commento.
Oltre che l’opportunità di ripassare un po’ di diritto pubblico, che non fa mai male, l’iniziativa si segnala per lo spazio dato a nuove possibilità di democrazia diretta on-line, ideale per noi internauti, con la proposta a nuove apertura di questa forma di comunicazione anche tra governo e cittadini (come le raccolte di firme on-line per referendum e/o proposte di legge).
Per facilitare la risposta anche ai non tecnici, ogni domanda è completata da una scheda che spiega chiaramente di cosa si sta parlando, e il sito è arricchito da una sezione di documenti vari, tra cui la costituzione e vari supporti “didattici” (per i bambini c’è anche un “gioco dell’oca” ambientato al Quirinale: il gioco del Quirinale!).
C’è un quesito (o meglio, una possibile risposta) che mi ha fatto riflettere più degli altri: alla domanda se si dovessero incrementare (o creare) degli strumenti di democrazia diretta in rete, era possibile rispondere “No, dovrebbero essere lasciati alla società civile”. Premetto che non è stata la mia risposta, ma mi piacerebbe conoscere il punto di vista degli internauti “duri e puri”, per i cui Internet dovrebbe continuare ad essere una specie di terra di nessuno, libera da leggi e costrizioni.
Voi che ne pensate?
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