Se scrivete un bellissimo articolo ma nessuno lo legge, non è una pubblicazione, e non vi serve a niente. Se scrivete un bellissimo articolo e lo pubblicate sul vostro sito o su qualche Social Network lo avete sì pubblicato in modo che altri possano leggerlo, ma non vale come “pubblicazione”, perché a parte voi nessuno lo ha controllato prima di pubblicarlo. Un articolo vale come “pubblicazione” se è stato pubblicato su una rivista giuridica ufficiale, cioè registrata in un tribunale italiano come periodico e avente ad oggetto il diritto, diretta da un giurista. Prima di venire pubblicata su tale rivista il vostro articolo verrà letto e verificato da un esperto della materia, per accertare non solo che non diciate stupidaggini sull’argomento, ma anche che sia scritto in buon italiano, corretto stilisticamente e, sintetizzando, “pubblicabile”.
In Italia le riviste giuridiche sono di due tipi, cartacee ed elettroniche. Quelle del primo tipo (ad es. “Il Foro Italiano”) sono quelle tradizionalmente più prestigiose, che pubblicano pochi articoli, ma di altissima qualità. Per avere una speranza di essere pubblicati lì dovreste essere docenti universitari, avvocati cassazionisti e un terzo titolo a scelta, per cui vi sconsiglio quella strada.
Poi ci sono le riviste in formato elettronico (altalex, diritto.it, leggioggi.itetc.), che invece, proprio per la facilità di fruizione della rivista, pubblicano mensilmente centinaia e centinaia di articoli, e danno la possibilità anche ad autori sconosciuti di farsi leggere e conoscere. Esistono anche delle riviste di settore, che trattano solo della vostra materia preferita, badate solo che la rivista abbia i requisiti che ho detto prima, ossia che sia registrata in tribunale, che abbia ad oggetto il diritto, e che sia diretta da un giurista. Questi requisiti in realtà non sono richiesti dalla normativa professionale sui CF, ma da quella sui titoli per concorso a dottorato di ricerca, che mi sembrano un ottimo standard di riferimento.
Ovvio che pubblicando centinaia di articoli ogni mese la qualità non sia sempre altissima, perché non può esserlo. Voi nel vostro piccolo cercate di alzare la media, scrivendo un articolo di ottima qualità. Per aumentare la probabilità di essere pubblicati inviate insieme all’articolo un vostro curriculum e una breve presentazione dell’articolo, magari un “abstract” che faccia capire a colpo d’occhio di cosa parlate.
Naturalmente l’articolo andrà firmato. Se la rivista che vi ospita ve lo consente, l’ideale sarebbe firmare con un collegamento ipertestuale, in modo che cliccando sul vostro nome l’improbabile lettore si trovi collegato al vostro sito, al vostro profilo Linkedin, alla vostra mail o a quel che vi pare.
Una volta pubblicato il vostro articolo aspettate a fare un sospiro di compiacimento, ma fate un po’ di “post-produzione”. Infatti anche la pubblicazione, nonostante il nome, ha bisogno di pubblicità. Postate il vostro articolo (un collegamento ipertestuale esatto al link) sul vostro sito e/o blog se ne avete uno, sul vostro profilo Linkedin e/o Facebook (magari entrambi), se siete al primo articolo potreste anche permettervi di fare una mailing list a parenti ed amici (del tipo “Leggi il mio primo articolo!”).
Naturalmente segnatevi ben bene per conto vostro la pubblicazione, ai fini dei crediti formativi, concorsi etc. Per chi non lo sapesse una pubblicazione si segna con titolo, rivista, codice ISBN della rivista, data di uscita, link esatto (ossia l’intera riga www. etc.).
Adesso potete fare un sorriso di autocompiacimento: siete diventati ufficialmente Autori!
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Tommaso Ducci (domenica, 12 aprile 2020 17:19)
Molto esauriente per tentare di iniziare, ma aggiungerei il consiglio di tenere un buon ripasso delle regole grammaticali e sintattiche.
Carla (giovedì, 28 maggio 2020 15:51)
Grazie mille per le chiare informazioni, tenterò sicuramente.
Gerardina (lunedì, 12 aprile 2021 11:34)
Chiedo scusa, ai fini di una pubblicazione va bene riportare l’ ISSN di una rivista ?
Giovanni Chiricosta (lunedì, 12 aprile 2021 16:44)
Di solito è necessario e sufficiente, ma dipende dove deve riportare la bibliografia; per un curriculum generico è perfetto, per un curriculum da pubblicista deve riportare anche la pagina (sia in senso letterale, sia nel senso di collegamento ipertestuale) ed i riferimento deve essere il più puntuale possibile; in un concorso per dottorato deve portare addirittura gli originali delle pubblicazioni (quando ne esiste una versione cartacea, ovviamente), e così via
Gerardina (martedì, 13 aprile 2021 10:47)
Grazie Giovanni.. io sono laureata in giurisprudenza e sto alle prime armi con le pubblicazioni! Oltre ad inserirle nel curriculum sarebbe mio interesse inserirle soprattutto quando dovrò fare la domanda per il dottorato..
Mi sono rivolta ad una rivista on Line accreditata per le pubblicazioni, cosa dovrei fare per non sbagliare?
Giovanni Chiricosta (martedì, 13 aprile 2021 15:37)
per un Dottorato (a meno che nel bando sia scritto diversamente), oltre a riportare gli originali (lo stampato della versione in pdf, nel caso di rivista elettronica, a meno che la redazione non ti fornisca qualcosa di più "autentico"), l'indicazione bibliografica non deve essere solo completa (con titolo rivista, ISBN, titolo articolo, data uscita, link esatto, completo ed attuale), ma anche RAGIONATA, ossia accompagnata da un breve abstract (non più di quattro o cinque righe), che può essere l'incipit o meglio ancora un riassuntino. Sappi comunque che nel mondo accademico alcune riviste sono più quotate di altre, ed alcune per nulla. Cmq continua a scrivere e pubblicare ed in bocca al lupo
Gerardina (martedì, 13 aprile 2021 16:08)
Adesso ho le idee un po’ più chiare ! Ci tenevo a ringraziarti per il tempo che mi hai dedicato!
Opterei per il viva il lupo ..
Il mio timore è solo quello che per un “errore” vengano scartate e non valutate, per questo ho chiesto come inserirle quando sarà ..
Gerardina (sabato, 15 maggio 2021 13:42)
Se un articolo viene scartato da una rivista, è possibile proporlo ad un altra rivista? Non ho trovato nessun regolamento in merito. Grazie!
Giovanni Chiricosta (sabato, 15 maggio 2021 17:50)
Certo, casomai è vero il contrario: una volta pubblicato in una rivista non si potrebbe pubblicare in un'altra per non violare il copyright della prima; ma siccome mantieni pur sempre i diritti d'autore, puoi ripostare sui tuoi profili l'articolo , specificando da dove è tratto (a meno che la rivista non sia a pagamento, in quel caso neanche quello).