Ricordate la leggenda metropolitana dell’eredità del fantomatico “Zio d’America”? A qualcuno è successo davvero. Nel 2010 ben settanta portoghesi di Lisbona, che non si conoscevano tra loro, hanno ricevuto una telefonata da un notaio il quale li avvertiva che avevano ereditato da un miliardario che non avevano mai visto prima un appartamento, un’auto e un discreto conto in banca. Il caro estinto era un nobile lusitano, tale Luis Carlos de Noronha Cabral da Camara (addirittura!), che non aveva eredi, e ha ben pensato di lasciare la sua fortuna a settanta suoi concittadini, scelti a caso nell’elenco telefonico. Sorte simile hanno avuto due senza tetto ungheresi (tali Zsolt e Geza Peladi), abbandonati alla nascita, che hanno ereditato da una nonna che non sapevano di avere ben quattro milioni di euro. Analoga fortuna anche per una cameriera americana (al secolo Cara Wood), che ha ereditato una mancia da mezzo milione di dollari da un cliente del ristorante dove lavorava, evidentemente soddisfatto del servizio.
Molti non sanno che esistono delle agenzie, specie nel mondo anglosassone, specializzate nel ricostruire alberi genealogici e recuperare eredi in giro per il modo cui affidare eredità milionarie, e naturalmente lo fanno per interesse, in quanto la legge di provenienza gli assicura una piccola percentuale sull’eredità, che altrimenti andrebbe allo Stato (come succede anche in Italia).
Detto ciò, girano per Internet loschi figuri, già individuati da “Striscia la notizia” e ”Le iene”, che mandano mail in un italiano sgrammaticato dandovi la notizia che voi, sì, proprio voi, siete l’ultimo erede rimasto di un lontanissimo parente, che vi ha lasciato una fortuna, ma che per necessità burocratiche per sbloccare i 5 milioni di euro ereditati dovete prima spedire una somma “ridicola” di mille euro: non fidatevi, è una truffa bella e buona, e se volete togliervi il dubbio definitivamente avvertite la Guardia di Finanza, che vi dirà che nessun notaio o società al mondo vi chiederebbe mai dei soldi in anticipo per chiamarvi all’eredità.
Altro filone è quello degli eredi a quattro zampe. L’esemplare più fortunato della storia è stato Gigoo, una gallina inglese che ha ereditato dal suo padrone ben 14 milioni di euro (chissà che cosa se ne è fatta), mentre due gattini, Damina e Finzia, si sono dovuti accontentare di una casa da mezzo milione di euro, ereditata dall’americano Terry Krumholz.
Anche noi non siamo da meno: proprio in questi giorni è morto Tommasino, il gatto che aveva fatto parlare di sé per aver ereditato nel 2011 10 milioni di euro dalla sua padrona, notizia il cui reale fondamento sarebbe da accertare.
Tratto da R. Ghioni, “Eredità: lascio tutto alla gallina”, Airone 2012
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