Quando è la donna a portare i pantaloni!

   In Francia è stata abrogata una legge, risalente all’800, che vietava alle donne di portare i pantaloni. La ratio, dato il clima di restaurazione che vigeva all’epoca, era evidentemente quella di adeguare i costumi esterni a quelli sociali, onde evitare pericolose derive rivoluzionarie dalla moda alla società civile ("Mio Dio, una donna vestita da uomo come George Sand!"), e tutto ciò nella patria sia della moda sia delle rivoluzioni. In seguito la normativa si è ammorbidita, consentendo al gentil sesso l’utilizzo dei pantaloni nei tragitti a cavallo o in bicicletta, ma solo per il tempo necessario al tragitto (l’eccezione che conferma la regola). La norma è in seguito caduta nel dimenticatoio, e solo occasionalmente rispolverata, come negli anni ’70, durante l’invasione dei jeans.

 

  Negli anni 2000 qualcuno ha cominciato ad interrogarsi sull’opportunità di mantenere una norma così desueta e insensata, quando una parlamentare, fermata da un solerte vigile all’ingresso del Parlamento, ha proposto di togliersi i pantaloni (giacché non c’era una norma specifica che lo vietasse, e tutto quello che non è vietato è concesso, si sa). Finalmente nel 2013, a due secoli di distanza, la Francia ha deciso di togliere formalmente il divieto, e le maisons di moda ringraziano.

 

 

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