Come inviare istanze di autotutela sulla piattaforma CIVIS dell’Agenzia delle Entrate

Come inviare istanze di autotutela sulla piattaforma CIVIS dell’Agenzia delle Entrate

 

Nei rapporti con l’Agenzia delle Entrate e con l’Erario in generale è privilegiato –anche se molti contribuenti direbbero il contrario- la risoluzione stragiudiziale delle controversie, attraverso vari strumenti, ma  qui parliamo di uno che ha avuto anche uno sviluppo “tecnologico”, ovvero la creazione di una piattaforma ad hoc: CIVIS.

 

Finora, quando i nostri clienti ricevevano un avviso di liquidazione, prima di intentare un ricorso (specialmente quando l’esiguità dell’importo rendeva antieconomico adire la commissione tributaria, o magari le nostre eccezioni non erano fondate quanto le ragioni dell’Agenzia…) si tentava la strada dell’istanza di annullamento in autotutela, che in pratica poteva consistere anche in una banale PEC inviata al responsabile del procedimento, allegando tutti i documenti necessari. L’istanza di annullamento in autotutela, ovviamente, non sospende né i termini del pagamento né i termini per ricorrere, quindi è uno strumento da usare con attenzione. Inoltre, l’Agenzia non ha termini perentori entro cui rispondere, ma solo termini ordinatori (ed in generale ben oltre i 60 gg previsti per il pagamento dell’avviso).

 

Oggi per lo stesso strumento è prevista (e in modo esclusivo) una piattaforma telematica ad hoc, ossia CIVIS accessibile esclusivamente dal proprio profilo Fisco on line (per gli utenti privati) o Entratel (per avvocati, commercialisti e altri intermediari per conto terzi). Un piccolo appunto agli sviluppatori: “Civis” è un po’ troppo nascosto, dal menu a sinistra bisogna selezionare “assistenza tecnica e fiscale” (che sembra non avere a che fare con quanto ci interessa…) e da lì CIVIS.

 

Dalla piattaforma è possibile richiedere assistenza e/o fornire informazioni e documenti all’Agenzia contro cartelle e avvisi di pagamento, ed è previsto uno strumento apposito per le istanze di autotutela  relative ai contratti di locazione.

 

La particolarità di questa sezione è che, a differenza delle altre, non è possibile integrare la documentazione allegandola, ma solo indicandola “de relato”: trattandosi per lo più di imposte di bollo e di registro, i contratti, le ricevute delle dichiarazioni e dei pagamenti vanno solo indicati con gli estremi della registrazione, oppure con data, importo e tipologia del pagamento (ad es. F24 da € 200 del 22/7/2021), sarà  poi l’Agenzia a recuperare nei propri archivi i documenti necessari.

 

Non è necessario scansionare nemmeno la procura speciale e i documenti del cliente, ci limiteremo a “flaggare” un pulsante in cui dichiariamo solennemente di esserne in possesso.

 

Naturalmente anche la risposta verrà depositata nella stessa piattaforma, ma non sarà necessario controllarla ogni giorno, dato che riceveremo l’avviso del deposito della risposta per e-mail o sms, a nostra scelta.

 

Tutto ciò è molto comodo, ma ha due gravi difetti: a differenza delle altre sezioni di CIVIS, in quella riservata ai contratti di locazione non è possibile allegare niente (ad es. dichiarazioni firmate dal conduttore, fatture o altro…), evidentemente l’Agenzia accetta come unica prova il pagamento dell’imposta.

 

Un altro piccolo neo è che lo spazio dedicato alle osservazioni è un classico rettangolo di un form con limitazione di caratteri: io ci ho incollato due pagine di word senza problemi, ma alcuni colleghi grafomani potrebbero sentirsi in difficoltà a dover usare il dono della sintesi.

 

Se vuoi un approfondimento puoi accedere alla scheda dell’agenzia cliccando qui.

 

 

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